Come cambiare operatore e quali tariffe scegliere
Il conto alla rovescia è iniziato: la fine del mercato tutelato dell’energia è alle porte, e i consumatori si trovano di fronte a importanti decisioni da prendere. La Camera ha posto la fiducia sul decreto Bollette, avviando un processo che potrebbe cambiare radicalmente la dinamica dell’approvvigionamento energetico per milioni di famiglie italiane. In questo contesto, esploreremo cosa significa la fine del mercato tutelato, cosa fare in risposta a questa transizione, e quali potrebbero essere le prossime mosse del governo.
Il Contesto della Fine del Mercato Tutelato
L’Antitrust ha recentemente sanzionato sei operatori di energia elettrica, evidenziando pratiche scorrette nei confronti dei consumatori. Tuttavia, la speranza di una proroga al termine del mercato tutelato è stata delusa, e molte famiglie hanno già ricevuto lettere di sfratto dalla tutela, fissato per il 10 gennaio 2024. La prospettiva di un nuovo rinvio è stata discussa, ma al momento sembra un’occasione persa.
La Visione dell’Unione Nazionale Consumatori
Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, ha commentato l’assenza di una proroga come un’occasione persa. Durante un’audizione, avevano chiesto di inserire la proroga in fase di conversione del decreto Bollette per garantire certezze agli operatori e, soprattutto, alle famiglie coinvolte. Tuttavia, l’emendamento a tal proposito è stato bocciato. Vignola sottolinea anche che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), approvato precedentemente, non prevedeva la fine del mercato tutelato entro il 10 gennaio 2024, ma solo l’eliminazione graduale dei prezzi regolamentati.
Cosa Significa per i Consumatori
Se non arriva una proroga, il prossimo 10 gennaio 2024 segnerà la fine del mercato tutelato dell’energia. Questa transizione riguarderà oltre 10 milioni di famiglie che non sono ancora passate al mercato libero dell’energia. Con l’avvicinarsi di questa data cruciale, molte compagnie energetiche stanno lanciando offerte competitive per conquistare nuova clientela, offrendo sconti, prezzi bloccati e tariffe ribassate.
Cosa Succede a Chi Non Cambia Fornitore
Chi non passerà al mercato libero entro la scadenza non rischierà l’interruzione della fornitura. In caso di mancato passaggio, scatterà l’assegnazione al servizio a tutele graduali. Tuttavia, questo è solo un passaggio temporaneo, poiché la liberalizzazione sembra destinata a proseguire. Le tappe per il superamento della tutela di prezzo sono già chiare: gennaio 2024 per il gas naturale delle famiglie e dei condomini, aprile 2024 per l’energia elettrica delle famiglie non vulnerabili.
Come Cambiare Fornitore
Il cambiamento di fornitore è un processo relativamente semplice. Dopo aver scelto l’offerta più adatta alle proprie esigenze, è sufficiente stipulare un nuovo contratto di fornitura in sostituzione di quello precedente. Sarà il nuovo venditore a gestire la procedura di cambio venditore e la cessazione del vecchio contratto.
Tempistiche del Cambio Fornitore
Secondo l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), il passaggio effettivo al nuovo venditore richiede normalmente da uno a due mesi. I cambi venditore vengono solitamente eseguiti il primo giorno di ogni mese. Se il nuovo venditore attiva la procedura di cambio entro il giorno 10 di un dato mese, il cambio decorrerà dal primo giorno del mese successivo; in caso contrario, slitterà di un mese.
Costi Associati al Cambio Fornitore
In generale, il cambio di fornitore non comporta costi per il cliente, salvo gli eventuali costi legati alla sottoscrizione del nuovo contratto, come l’imposta di bollo e il deposito cauzionale. Alcuni contratti potrebbero prevedere costi per il recesso anticipato, ma questo deve essere chiaramente indicato nel contratto.
Le Incognite del Prezzo Fisso
La scelta tra prezzo fisso e variabile può dipendere dall’andamento futuro dei prezzi, influenzato da vari fattori, tra cui la situazione geopolitica come la guerra in Ucraina. Il prezzo fisso, sebbene offra stabilità, potrebbe comportare costi aggiuntivi se i prezzi dovessero diminuire.
In conclusione, la fine del mercato tutelato porta con sé importanti decisioni per i consumatori. Cambiare fornitore è un passo necessario, ma richiede attenzione nella valutazione delle offerte disponibili. È consigliabile fare calcoli accurati, considerare le tempistiche del cambio e, soprattutto, essere consapevoli delle condizioni contrattuali. La trasparenza e la comprensione completa delle voci sulla bolletta sono fondamentali per fare scelte informate durante questa transizione energetica significativa.